Artificial General Intelligence
Ormai si sente parlare quotidianamente della possibilità che le macchine conseguano capacità cognitive comparabili, se non addirittura superiori, a quelle tipicamente umane.
Da sempre si è vagheggiato della possibilità di riprodurre artificialmente (dapprima in forma meccanica, più di recente in forma digitale, grazie agli enormi progressi dell’ingegneria del software), le capacità cognitive naturali, a cominciare dal ragionamento per arrivare all’intelligenza generale.
Fino al punto di dare per assodato che in un futuro prossimo le macchine possano manifestare in concreto una autentica consapevolezza e una propria autonomia decisionale grazie al raggiungimento della Artificial General Intelligence (AGI).
Al punto che ci si pone il problema di come affrontare le implicazioni etiche che possono scaturire da tali evoluzioni.
In questa serie di interventi sul tema, intendiamo approfondire gli aspetti controversi di tali questioni, cercando di separare gli argomenti con un fondamento scientifico e filosofico sostanziale, dagli slogan prettamente pubblicitari e di marketing.
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