Smascherare le Fake News senza amplificarne la loro diffusione

Dopo aver analizzato le caratterisitiche delle Fake News e dei media digitali che ne facilitano la diffusione, insieme agli aspetti psicologici che contribuiscono alla condivisione in rete delle "bufale online", non ci resta che approfondire come contrastare efficacemente la diffusione delle Fake News.

Pensiero Critico, lo strumento indispensabile contro le Fake News

Lo strumento principale per contrastare le Fake News è senza dubbio il pensiero critico, vale a dire quell'insieme di tecniche che permettono di valutare la verosimiglianza di una affermazione o di una notizia, sulla base della analisi critica condotta non solo sulle informazioni, ma anche e soprattutto sui ragionamenti e sulle argomentazioni logiche che ne stanno alla base, e che contribuiscono o meno a fondare la loro attendibilità (a prescindere dal loro apparente potere di persuasione).
Il pensiero critico inoltre ci fornisce gli strumenti logici per smascherare gli errori logici (le fallacie logiche) che vengono comunemente utilizzati per indurre il pubblico a credere nelle Fake News.
Se c'è una spiegazione più semplice, quasi certamente è quella vera
Uno dei criteri di valutazione fornito dal pensiero critico, e spesso adottato per valutare la verosimiglianza di un'affermazione, è quello noto come "Rasoio di Occam", che in buona sostanza invita a diffidare delle spiegazioni troppo complicate e "artificiose" di situazioni e fatti.
Molto probabilmente tali "spiegazioni" (che spiegano tutto, ma non dimostrano nulla) sono state congegnate ad arte proprio per giustificare tesi preconcette, come nel caso delle "Teorie del Complotto".
Tali "spiegazioni", quindi, finiscono per essere smentite da spiegazioni più semplici e meno tendenziose.
Troppo Bello per essere Vero? Allora è quasi certamente Falso!
Uno degli strumenti irrinunciabili per smascherare le Fake News risiede proprio nell'esercizio sistematico delle proprie facoltà e capacità critiche.
Sempre più spesso, gli utenti digitali tendono a prendere per buono tutto quello che gira sulla rete, soprattutto se i contenuti fanno leva sull'emotività (notizie allarmanti, oppure che indignano la sensibilità generale) oppure fanno leva sui pregiudizi condivisi.
Pur risultando in seguito destituite di ogni fondamento, le Fake News tuttavia raggiungono spesso il loro scopo:
attirare l'attenzione su di sè e indurre gli utenti a diffonderle (condividendole sui social network, ad esempio), in una gigantesca "catena di S. Antonio" virtuale, che assume i connotati della "viralizzazione".

Fake News, la suggestione dell'inverosimile

La prima forma di autodifesa dalle Fake News consiste quindi nell'impiego del Pensiero Critico per valutare la verosimiglianza o meno delle notizie diffuse, sulla base degli elementi contenuti nelle Fake News stesse.
Uno dei criteri più comuni utilizzati nel critical thinking si basa proprio sulla stima di verosimiglianza delle affermazioni riportate nelle notizie.
La "euristica" (vale a dire la regola empirica) principale da seguire consiste nel diffidare delle notizie che sembrano troppo belle (o brutte, a seconda dei punto di vista) per essere vere.
Alla prova dei fatti, generalmente le affermazioni eccessivamente ottimistiche (o pessimistiche) su dati, situazioni, previsioni, finiscono con l'essere smentite in quanto frutto di sensazionalismo.

Fake News Debunking: come evitare l'effetto "Backfire"

Le Fake News, come ogni mito, hanno la caratteristica di attecchire nelle menti di chi crede nella loro verità, e sono per questo motivo difficili da estirpare.
Entrare in polemica con chi crede nelle Fake News può quindi essere controproducente e determinare l'effetto contrario, vale a dire contribuire a diffondere maggiormente le Fake News, dandogli maggiore forza.
Non basta infatti asserire che una notizia è falsa per convincere il nostro interlocutore: nella mente di chi ha finora creduto nella Fake News si viene a creare un vuoto cognitivo, che va colmato con una spiegazione alternativa che sia altrettanto persuasiva ed esplicativa.

Orror Vacui: colmare il vuoto esplicativo con una spiegazione alternativa

Uno degli aspetti peculiari della mente umana è che essa non accetta "vuoti" informativi.
Se per anni la mente è stata abituata a ricostruire e spiegare gli eventi utilizzando determinate "teorie", difficilmente sarà disposta a farne a meno, anche di fronte all'evidenza contraria;
Le "teorie" utilizzate per spiegare determinati eventi, anche se fallaci, resisteranno ad ogni tentativo di smentita
Questo è tanto più vero se il soggetto ha "investito" in tali teorie esplicative molte energie psichiche (anche e soprattutto emozionali) nel corso del tempo.
È necessario, quindi, nell'attività di smascheramento delle Fake News, poter fornire una spiegazione alternativa (e maggiormente suffragata dai fatti e dall'evidenza oggettiva) affinchè sia possibile convincere il soggetto, evitando cosí che vangano a formarsi dei "buchi" esplicativi all'interno della propria mente.
La versione "alternativa" dei fatti, inoltre, potendo dare conto delle evidenze contrarie, risulterà maggiormente esplicativa rispetto alla "bufala", e potrà pertanto risultare maggiormente convincente.
Per contrastare efficacemente le convinzioni errate, occorre quindi seguire una strategia che tenga conto degli aspetti psicologici di chi crede in tali miti, per evitare di rinforzarne il convincimento.